Sindromi coronariche acute: la Rosuvastatina, somministrata prima dell'angioplastica, migliora l'esito


Il trattamento con Rosuvastatina ( Crestor ) 20 mg prima della rivascolarizzazione miocardica percutanea ( PCI ) in pazienti con sindrome coronarica acuta migliora l'esito ed è associato a un minor aumento postprocedurale della proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hs-PCR ) e dei livelli della citochina infiammatoria interleuchina-6 ( IL-6 ) eproteina chemotattica per i monociti ( MCP-1 ).

Sono stati arruolati 125 pazienti con sindrome coronarica acuta che sono stati assegnati in modo random a ricevere Rosuvastatina 20 mg circa 2-4 ore prima dell'intervento coronarico percutaneo ( n=62 ) oppure placebo ( n=63 ).
Tutti i pazienti hanno successivamente ricevuto un trattamento a lungo termine con Rosuvastatina 10 mg die.

L'endopoint principale dello studio era l'incidenza a 30 giorni di eventi avversi cardiovascolari maggiori ( MACE ), definiti come morte, infarto miocardicoo rivascolarizzazione non-programmata.

I livelli plasmatici di hs-CRP, IL-6 e di MCP-1 sono stati misurati prima dell'intervento coronarico percutaneo, e dopo 6 ore, 24 ore e 3 giorni.

L'endopint primario si è verificato nell'8.1% dei pazienti nel braccio Rosuvastatina e nel 22.2% dei pazienti nel braccio placebo ( P inferiore a 0.01 ); questa differenza era dovuta principalmente a una minore incidenza di infarto miocardico ( 8.1% vs 22.2%; P inferiore a 0.01 ).

L'aumento postprocedurale degli enzimi di miocardiocitolisi, nello specifico di creatinfosfochinasi MB e di troponina I, nonchè di hs-PCR e della IL-6 è risultato significativamente inferiore nel gruppo Rosuvastatina.

Questo studio ha mostrato una riduzione degli infarti miocardici periprocedurali con l'utilizzo di un precarico di 20 mg di Rosuvastatina prima dell'intervento coronarico percutaneo.

Dati simili erano stati mostrati con l'impiego della Atorvastatina sia in pazienti elettivi che in pazienti con sindrome coronariche acute, principalmente nella serie di studi ARMYDA.
La protezione periprocedurale di queste statine sembra principalmente dovuta al loro effetto anti-infiammatorio. ( Xagena_2013 )

Fonte: Journal of Cardiovascular Pharmacology and Therapeutics, 2013

Xagena_Medicina_2013