Sindrome coronarica acuta senza sovraslivellamento del tratto ST: Vorapaxar riduce eventi ischemici senza aumentare sanguinamenti peri-operatori


Nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sovraslivellamento del tratto ST ( NSTE ACS ) sottoposti a bypass aortocoronarico ( CABG ), la somministrazione di Vorapaxar, un nuovo inibitore piastrinico che agisce sulla via della trombina, e più precisamente sul recettore PAR-1, si associa a una riduzione del numero degli eventi ischemici, senza aumentare significativamente i sanguinamenti perioperatori.
Questo è quanto emerso da una nuova analisi dello studio TRACER pubblicata sull’American College of Cardiology.

La nuova analisi si è incentrata sui pazienti sottoposti a CABG, che avevano presentato sintomi di ischemia coronarica acuta 24 ore prima dell’ospedalizzazione, e che erano stati randomizzati nello studio TRACER a ricevere Vorapaxar ( con una dose da carico da 40 mg seguita da 2.5 mg/die ) o placebo.

L’endpoint principale dello studio TRACER era di tipo composito e includeva l’incidenza di decesso, infarto del miocardio, ictus, ischemia con ospedalizzazione o rivascolarizzazione d’emergenza durante l’ospedalizzazione.

Durante l’ospedalizzazione, il 10.1% dei partecipanti allo studio TRACER è stato sottoposto a CABG e il 78% era in terapia con Vorapaxar al momento dell'intervento chirurgico.

Tra i pazienti sottoposti a CABG, l’endpoint principale si è verificato in 43 pazienti assegnati a Vorapaxar e in 70 pazienti assegnati al placebo, per una riduzione degli eventi ischemici pari al 45% con il farmaco ( hazard ratio, HR=0.55, IC 95%, 0.36-0.83 ).

In generale, la riduzione degli eventi ischemici dopo la dimissione è stata superiore tra i pazienti sottoposti a CABG ( HR=0.46; IC 95%, 0.28-0.77 ), rispetto ai pazienti non-sottoposti a chirurgia ( HR=0.97; IC 95%, 0.87-1.08 ).

Anche se il numero di sanguinamenti TIMI è risultato numericamente superiore con Voraxapar, la differenza non era significativa rispetto al placebo ( 9.7% vs. 7.3%; HR= 1.36; IC 95%, 0.92-2.02 ).
Inoltre, i dati non hanno evidenziato differenze significative nel numero di sanguinamenti fatali tra i due gruppi analizzati ( 0% vs 0.3% ) o di casi in cui era necessario un nuovo intervento ( 4.7% vs 4.6% ).

Lo studio TRACER era stato interrotto nel gennaio del 2011 per decisione del Data and safety monitoring board ( DSMB ) sulla base dell'analisi dei dati disponibili di efficacia e sicurezza. Un’analisi a interim dei dati aveva evidenziato un aumento dei sanguinamenti maggiori, anche di quelli intracranici, verificatisi soprattutto nei pazienti con storia di ictus.

I dati della nuova analisi hanno dimostrato che Vorapaxar è associato a una significativa riduzione degli eventi ischemici nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST sottoposti a CABG, senza aumentare significativamente i sanguinamenti perioperatori.

Vorapaxar è un nuovo antiaggregante che si lega in maniera selettiva al recettore della trombina che si trova sulle piastrine (Protease Activated Receptor-1 o PAR-1) e appartiene alla nuova classe di farmaci noti come antagonisti dei recettori della trombina. ( Xagena_2013 )

Fonte: American College of Cardiology, 2013

Xagena_Medicina_2013