Dosaggio di carico di Plavix nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST da sottoporre a procedura PCI


C’è incertezza riguardo ai benefici di più alti dosaggi di carico di Clopidogrel ( Plavix ) nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST ( NSTEACS ) che devono sottoporsi a un intervento coronarico percutaneo ( PCI ).

Lo studio PRACTICAL ( Platelet Responsiveness to Aspirin and Clopidogrel and Troponin Increment after Coronary Intervention in Acute Coronary Lesions ) ha confrontato gli effetti di un carico orale di 600 versus 300 mg di Clopidogrel riguardo all’inibizione dell’aggregazione piastrinica, mionecrosi, ed esiti clinici nei pazienti con NSTEACS che dovevano sottoporsi a una strategia di intervento invasivo.

Un totale di 256 pazienti di età media di 63 anni ( 91,6% con elevati livelli di troponina ), senza trattamento con tienopiridina per almeno 7 giorni, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere un dosaggio di carico di 600 mg o di 300 mg di Clopidogrel.

L’intervento PCI è stato eseguito su 140 pazienti, con l’impiego di un inibitore della glicoproteina IIb/IIIa nel 68,6% dei casi.

L’aggregazione piastrinica indotta da ADP è stata misurata mediante aggregometria ottica, immediatamente prima dell’angiografia coronarica.

La mionecrosi post-PCI è stata definita come un livello di troponina I, il giorno successivo, maggiore di 5 volte il limite superiore del range di riferimento, e maggiore rispetto ai livelli basali.

La dose di carico di 600 mg di Clopidogrel è risultata associata a una ridotta aggregazione piastrinica indotta da ADP, rispetto al dosaggio di 300 mg ( 49,7% vs 55,7% con ADP 20 micromol/l ), ma non ha ridotto la mionecrosi post-intervento o gli esiti clinici avversi a 6 mesi.

Non è stata riscontrata nessuna associazione tra aggregazione piastrinica pre-procedura e l’esito.

In conclusione, questi dati hanno confermato un modesto incremento dell’effetto antipiastrinico della dose di carico da 600 mg di Clopidogrel rispetto al dosaggio di 300 mg, senza, tuttavia, un chiaro beneficio clinico nei pazienti con sindrome coronarica acuta senza sopraslivellamento ST, destinati a una strategia invasiva. ( Xagena_2009 )

Yong G et al, Am Heart J 2009; 157: 60.e1-60.e9



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